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Una buona postura è uno stato di equilibrio muscolare e scheletrico che protegge le strutture portanti del nostro corpo da una lesione o da una deformità progressiva, malgrado la posizione in cui queste strutture lavorano. La cattiva postura si ha quando la relazione tra le varie parti del corpo è scorretta, producendo così un aumento di tensione sulle strutture portanti, e quando l’equilibrio del corpo sulla sua base d’appoggio è meno efficiente.

Nella valutazione posturale statica abbiamo comunque dei riferimenti “oggettivi” per compiere una corretta valutazione delle varie dismetrie e dei vari squilibri.

Riequilibrio posturale

Piano Sagittale

La linea verticale parte dall’apice del cranio e passa per l’apofisi spinosa di C2, il corpo vertebrale di L3 e si proietta al suolo equidistante dai due piedi. Il Piano scapolare e gluteo sono allineati. La freccia Cervicale varia dai 6 agli 8 cm (4 dita traverse). La freccia Lombare da 4 a 6 cm (3 dita traverse). A Livello lombare: L3 è la vertebra più anteriore L4 è orizzontale tra L5 e S1 presenta un’angolazione di 32°. La linea di gravità cade al centro del piede.

Piano frontale

Le sei linee: bi-pupillare, bi-tragalica (in linea con il foro delle orecchie), bimamillare, bi-stiloidea, bi-scapolare e la cintura pelvica (a livello delle creste iliache antero-superiori), devono essere orizzontali e quindi parallele. Un sistema posturale e corretto non prevede bascule in questa posizione statica. La dominanza destrimane o mancina certamente risulta una componente di squilibrio definita normale. I piedi poggiano in modo simmetrico e armonioso.

Piano orizzontale

Le spalle sono allineate e non vi è nessuna rotazione tra la cintura pelvica e quella scapolare.

A livello oggettivo questi sono gli elementi per valutare una corretta staticità. Statisticamente parlando, solo il 10% della popolazione manifesta dette caratteristiche. Tali persone presentano raramente sintomatologie dolorose.

POSTURA NORMALE = ASSENZA DI TENSIONI, RAPPORTI ARMONIOSI = ASSENZA DI AGIE DOLOROSE

A questi disequilibri, il nostro corpo deve trovare delle compensazioni che permettano la statica e la dinamica nel modo migliore. Il piede presenta, per compenso, alcuni adattamenti anche patologici. Evidenziamo i casi:

  1. Aumento delle curve fisiologiche compensazione: Piedi valghi.
  2. Diminuzione delle curve fisiologiche compensazione: Piedi Vari.
  3. Piano scapolare posteriorizzato riflesso: Piede piatto.
  4. Dorso piatto, piano scapolare anteriore: Piede a doppia compensazione.

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